Evvenimenti

Guerra di Crimea 

 

 La guerra di Crimea (all'epoca chiamata Guerra d'Oriente) fu un conflitto combattuto dal 4 ottobre 1853 al 1º febbraio 1856 fra l'Impero russo da un lato e un'alleanza composta da Impero ottomano, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna dall'altro.

Il conflitto ebbe origine da una disputa fra Russia e Francia sul controllo dei luoghi santi della cristianità in territorio ottomano. Quando la Turchia accettò le proposte francesi, la Russia nel luglio 1853 la attaccò.

La Gran Bretagna, temendo l'espansione russa verso il Mediterraneo, si unì alla Francia ed entrambe si mossero per difendere la Turchia, dichiarando guerra alla Russia nel marzo del 1854.

L'Austria appoggiò politicamente le potenze occidentali e il Regno di Sardegna, nel timore che la Francia si legasse troppo all'Austria, nel gennaio 1855 inviò un contingente militare al fianco dell'esercito anglo-francese dichiarando a sua volta guerra alla Russia.

Il conflitto si svolse soprattutto nella penisola russa di Crimea, dove le truppe alleate misero sotto assedio la città di Sebastopoli, principale base navale russa del Mar Nero. Dopo vani tentativi dei russi di rompere l'assedio (battaglie di Balaklava, di Inkerman, della Cernaia) e l'attacco finale degli alleati, Sebastopoli fu abbandonata dai difensori il 9 settembre 1855, portando alla sconfitta della Russia.

Il Congresso di Parigi del 1856 stabilì le condizioni di pace avvicinando politicamente il Regno di Sardegna alla Francia e favorendo quel processo di intese che porterà nel 1859 alla seconda guerra di indipendenza.
Il contesto e gli antefatti :
Dopo il periodo di gravi disordini e rivoluzioni del 1848-1849, seguì il tempo della pace europea. Il suo simbolo fu la Grande esposizione di Londra del 1851. L'Austria e la Prussia erano in discreti rapporti e collaboravano al mantenimento della Confederazione germanica, mentre, nello stesso 1851 in Francia Luigi Napoleone annullava la costituzione per poi assumere i pieni poteri. Quasi contemporaneamente anche l'Austria revocava la costituzione, dando così la sensazione che la reazione avesse alla fine trionfato e che le logiche del Congresso di Vienna e della Santa Alleanza si fossero ristabilite.

Inoltre, Luigi Napoleone, non contento della carica di principe presidente, il 2 dicembre 1852 si proclamò imperatore dei francesi. Egli, però, con il titolo di Napoleone III, emulo dello zio Napoleone Bonaparte, si considerò insoddisfatto dell'assetto dell'Europa, cominciando a mettere in pericolo la stabilità del continente.
La disputa sui Luoghi santi :
Già durante il corso del 1852, nel Vicino Oriente, si era delineata una situazione di crisi. Nella sua ricerca di prestigio e per favorirsi l'appoggio dei clericali francesi, Luigi Napoleone appoggiò la pretesa dei monaci cattolici di controllare i Luoghi Santi. Ciò lo mise in contrasto con lo zar Nicola I di Russia che aveva analoghe aspirazioni per i componenti della sua Chiesa ortodossa. Ne seguì un periodo di tensione che si concluse alla fine del 1852 con la notizia che l'Impero ottomano (minacciato dalla flotta francese) cedeva alla iniziativa di Luigi Napoleone.

Fu una vittoria diplomatica della Francia e Nicola I, per riscattarsi, inviò alla fine di febbraio del 1853 nella capitale dell'Impero ottomano, Costantinopoli, una missione speciale guidata dal principe Aleksandr Sergejevič Menšikov. Costui chiese ai turchi il protettorato russo su tutte le popolazioni ortodosse dell'impero ottomano, basandosi arbitrariamente sul Trattato di Küçük Kaynarca del 1774, che in realtà non prevedeva alcun diritto di protezione. Il tutto fu accompagnato da voci di mobilitazione dell'esercito in Russia meridionale e da una imponente parata della flotta di Sebastopoli[12].

Napoleone III non poté resistere alla provocazione e la flotta francese ebbe l'ordine di raggiungere l'isola greca di Salamina. I turchi d'altro canto resistevano alle richieste di Menšikov che, il 21 maggio 1853, lasciò Costantinopoli assieme al personale diplomatico russo. L'azione di Menšikov mutò la politica della Gran Bretagna. Il 2 giugno, infatti, su disposizione del Primo ministro conservatore Aberdeen, la flotta inglese fu inviata al largo dei Dardanelli, dove pochi giorni dopo fu raggiunta dalla flotta francese[13].
I russi entrano nei principati danubiani : 
Nicola I era sicuro di essere appoggiato, almeno diplomaticamente, dall'Austria e dalla Prussia e, nello stesso tempo, non considerava reali i pericoli di una mobilitazione delle flotte di Francia e Gran Bretagna. Egli continuò così ad alimentare la crisi e il 2 luglio 1853 le sue forze attraversarono il fiume Prut per occupare i principati danubiani di Moldavia e Valacchia, vassalli dell'Impero ottomano. L'esercito turco, intanto, ripiegava senza combattere fino al Danubio.

A questo punto l'Austria, che dipendeva per il suo commercio estero dal Danubio, si allarmò per l'atteggiamento russo e il suo ministro degli Esteri Karl Buol avanzò una nota diplomatica alla Russia con l'offerta delle concessioni, stabilite da Austria, Prussia, Francia e Gran Bretagna, alle quali poteva sottostare la Turchia senza perdere l'indipendenza. Quest'ultima, d'altro canto, il 20 luglio 1853, offriva ai russi di impegnarsi a mantenere in perpetuo le concessioni già fatte ai cristiani. Napoleone III però insistette affinché la disputa rimanesse fra la Russia e la Francia, per cui la nota di Buol stabilì che il governo turco non avrebbe mutato le condizioni dei cristiani «senza previ accordi con i governi di Francia e Russia». Il ministro degli Esteri russo Karl Nessel'rode accettò la nota il 5 agosto. I turchi invece si dimostrarono insoddisfatti e, alla fine, la rifiutarono.

Ansioso di dimostrare che la Russia aveva vinto la disputa diplomatica, Nessel'rode il 7 settembre 1853 dichiarò che la nota di Vienna dava alla Russia la protezione delle popolazioni ortodosse turche. Questa interpretazione forzata irritò Francia e Gran Bretagna, che tra il 22 e il 23 settembre decisero che le loro flotte avrebbero attraversato lo stretto dei Dardanelli. A questo punto, il 4 ottobre, la Turchia, che si sentiva sempre più spalleggiata dalle due potenze occidentali, dichiarò guerra alla Russia. Quattro giorni dopo il governo inglese respinse il progetto diplomatico di Buol e ordinò alla sua flotta di raggiungere Costantinopoli. Quando le navi inglesi e francesi arrivarono nel porto della capitale ottomana la Turchia ruppe gli indugi e attaccò, il 23 ottobre, i russi sul Danubio.

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